C’era una volta un tempo in cui l’uomo viveva in armonia con il Creato ed aveva con la Natura un rapporto armonico e rispettoso di tutte le sue componenti. La qualità dell’acqua, del cibo, dell’aria, della salute e dei rapporti umani era ottimale. Questo gli ha permesso un avanzamento rapidissimo nella sua evoluzione.
Nel suo avanzamento evolutivo, dopo un periodo storico molto lungo in cui le conquiste materiali procedevano di pari passo con le priorità spirituali, l’uomo ha cominciato a non mettere più al centro del suo “essere” l’Universo, non più a sentirsi parte integrante della Natura e del Cosmo, ma ad ingaggiare una battaglia con questi valori. Abbiamo avuto così uno sfruttamento sconsiderato della Natura attraverso l’uso, ad esempio in agricoltura, di sistemi di produzione dannosi per il pianeta che, se a breve termine ri rivelavano remunerativi, a lungo termine si sono rivelati fallimentari.
Ovviamente questo modello filosofico si applica a tutti i campi : allevamento, produzione industriale, servizi, rapporti umani, rispetto per se stessi, sistema di cura,cibo, etc..Tutto ciò con l’implicazione che quando si parla di processi non ecosostenibili la terra diventa sterile, le acque si inquinano, l’aria diventa dannosa, e il prodotto commercializzato, sia materiale che filosofico, in fine produce nelle masse una cattiva salute. La Storia e la Natura ci insegnano che le civiltà avanzano a “ondate”, e che dal momento in cui l'”onda” di una data civiltà raggiunge la massima altezza per ricominciare a cadere, al suo interno si crea una massa esponenziale ( il seme della nuova civiltà ) che diventerà la prossima “onda”, che prenderà il posto di quella precedente ormai in fase di autodistruzione.
Nella società attuale questa “massa critica esponenziale” è nata da alcuni decenni, ma solo adesso ha acquistato una forza e una consistenza che le permette di esprimersi e di formulare delle richieste che cominciano a delineare la cornice in cui inserire la nuova idea di società futura, proponendo, ad esempio, un ritorno a sistemi di coltivazione, allevamento, produzione industriale, salute, rapporti umani, che senza rifiutare le moderne tecnologie, possano ricollegare l’uomo all’Universo.